«Ave, verum Corpus, natum de Maria Virgine»

Informatore parrocchiale giugno 2020

Dopo la celebrazione della festa di Pentecoste la Chiesa fissa l’attenzione su un aspetto centrale della fede e della vita cristiana: il sacramento dell’Eucaristia. È giorno di ringraziamento per il dono del Corpo e del Sangue di Gesù messo a nostra disposizione ogni qualvolta celebriamo la Santa Messa. E siamo invitati a riflettere sul mistero eucaristico fonte e culmine dell’esperienza della Chiesa.
Nel Medio Evo un vasto movimento di devozione popolare aveva preceduto l’istituzione della festa del Corpus Domini. Fu così che Papa Urbano IV nel 1264 istituì ufficialmente la festa per rinnovare la fede del popo-lo cristiano nell’Eucaristia.
Nella ricorrenza del Corpus Domini la liturgia propone ─ tra gli altri ─ il canto dell’Ave Verum.

«Ave, verum Corpus, natum
de Maria Virgine, vere passum, immolatum in cruce pro homine, cuius latus perforatum
unda fluxit et sanguine,
esto nobis praegustatum
in mortis examine».

Il grande genio di Mozart, mettendola in musica, ha immortalato questa pre-ghiera di un anonimo del XIV secolo che concentra con impressionante semplici-tà i temi della solennità di oggi:

  • l’incarnazione del Figlio di Dio e la nascita da Maria Vergine,
  • la sua radicale dedizione fino alla morte di croce a favore di ogni uomo,
  • il suo permanere nel tempo nel sacri-ficio eucaristico come viatico alla vita eterna.

Domenica 31 maggio

Festa di Pentecoste

“Senza lo Spirito Santo
Dio è lontano.
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta.
La Chiesa una semplice organizzazione,
la missione una propaganda
e l’agire dell’uomo una morale da schiavi”
(Ignazio IV Hazim)

La Pentecoste celebra la discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa.
L’evento è narrato da san Luca negli Atti degli apostoli.
San Luca, narrandolo, ha presenti due episodi: l’alleanza di Dio sul Sinai, in una tempesta di vento e di fuoco; la torre di Babele, che segnò la dispersione dei popoli. Ora siamo davanti ad una nuova ed eterna alleanza e alla ricostituzione dei popoli in unità, in una sola lingua che tutte le riassume: la lingua dell’Amore. Da quel mattino la Chiesa si affaccia alla ribalta della storia e inizia il suo cammino inarrestabile. L’accompagneranno le persecuzioni, ma il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani.

Nessuno si salva da solo

Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti. […] non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.

Nessuno si salva da solo

Messaggio integrale

Papa Francesco – 27 Marzo 2020

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