Festa di San Giuseppe lavoratore

Nei primi giorni di maggio celebreremo, come tutti gli anni, la festa patronale della nostra comunità, nella figura di San Giuseppe, e vista la collocazione (nei primo giorni di maggio) con un riferimento preciso al lavoro.
Una delle emergenze della Repubblica, se non “la” emergenza, è quella del lavoro, della sua mancanza, del precariato, dei salari, delle disuguaglianze, dei giovani che non trovano impiego. Occasione per pregare per tutti coloro che lavorano, per coloro che non hanno un lavoro e soprattutto per coloro che hanno perso la vita sul lavoro.
Intorno al XV secolo il culto a San Giuseppe nasce, per così dire, a Milano, grazie alla devozione popolare, nutrita dalla predicazione dei francescani. A essa si aggiunse nel 1459 quella di una classe particolare di operai: i falegnami o carpentieri, i quali decisero di unirsi in una corporazione eleggendo San Giuseppe come loro protettore celeste. E di costruire una cappella a lui dedicata in Duomo con un altare costruito dagli stessi falegnami.
E’ del tutto opportuno dedicare allora, in occasione del 1° maggio, una festa alla memoria di San Giuseppe lavoratore.
Trovate qui sul sito e in bacheca i momenti celebrativi e di incontro per la nostra comunità
LA PROPOSTA PASTORALE 2022/2023:
“KYRIE ALLELUIA AMEN” – SULLA PREGHIERA

Il nostro Arcivescovo ci chiede di riflettere sulla preghiera, nelle sue molteplici forme, nel suo grande mistero: «ho l’impressione che sia una pratica troppo trascurata da molti, vissuta talora come inerzia e adempimento, più che come la necessità della vita cristiana, irrinunciabile come l’aria per i polmoni». “KYRIE ALLELUIA AMEN” è la proposta per il prossimo anno pastorale della nostra diocesi.
«Abbiamo bisogno di riflettere sulla preghiera per comprendere il significato, l’importanza, la pratica cristiana, in obbedienza a Gesù, nostro Signore, modello e maestro di preghiera. Abbiamo bisogno di pregare, di metterci alla presenza del Signore per ascoltare la sua Parola, aprirci al dono del suo Spirito.»
Con queste parole l’Arcivescovo di Milano introduce la Proposta pastorale 2022-2023, incentrata sull’importanza, sul significato e sulla pratica della preghiera. Partendo dall’insegnamento del cardinale Martini e dalle parole di papa Francesco, l’arcivescovo Delpini invita tutti i fedeli a riscoprire l’essenzialità della preghiera, in comunità e in famiglia, e a pregare in modo non formale ma col cuore, in particolare per la pace e per le vocazioni.